L' Arancio amaro (Citrus aurantium var. amara) è un albero appartenente alla famiglia delle Rutaceae. Originario dell'India, viene ampiamente coltivato in Italia, Francia meridionale e Spagna.
L' Arancio amaro viene usato in fitoterapia ad uso interno per le sue proprietà: amaro-toniche, digestive, carminative, stomachiche, diaforetiche, febbrifughe, decongestionanti, anoressizzanti, antispasmodiche e sedative, mentre per uso esterno vanta proprietà: aromatizzanti ed antimicrobiche.
L' Arancio amaro trova quindi impiego per uso interno nel trattamento della flatulenza, della dispepsia, delle coliti, delle turbe del sonno, degli stati di eccitazione nervosa, della cefalea. Per uso esterno, l'Arancio amaro è indicato per il trattamento della pelle delicata, delle infezioni cutanee e delle infezioni dell'apparato urogenitale.
Le parti della pianta utilizzate in fitoterapia sono: i fiori, ma in certe preparazioni erboristiche vengono usate anche le foglie e la scorza del frutto (nota in botanica come pericarpo). I fiori dell'Arancio amaro vengono usati in infusi come sedativo e antispasmodico degli stati nervosi. Le foglie possiedono proprietà aromatizzanti, diaforetiche, febbrifughe e carminative. Il pericarpo, grazie al suo sapore amaro ed aromatico, trova principalmente impiego come stimolante dell'appetito, amaro-tonico, stomachico e carminativo. I principi attivi caratterizzanti nelle foglie sono: limonene, linalolo, acetato di linalile, geraniale, principi amari, flavonoidi, carotenoidi e vitamine A-B-C. Nei fiori di Arancio amaro il principio attivo di maggiore rilevanza è l'essenza di Neroli. Nel pericarpo dell'Arancio amaro si possono trovare principi attivi come limonene, mircene, alfa-pinene, aldeidi alifatiche, aldeidi, monoterpeniche e flavonoidi; il principio attivo caratterizzante è la sinefrina.